L'AFFRONTO DI PAOLO ISOTTA DEL CORSERA ALL'OPERA DI MENOTTI "FU COMPOSITORE MEDIOCRE". INTERVISTA AL M° CORRIAS

"Giancarlo Menotti è un mediocre compositore del Novecento interessato più alla vita mondana con titolate e miliardarie che alla musica. Il suo catalogo è scarso e fatto di acqua fresca. Va ricordato tuttavia perché ebbe l'idea di fondare nel borgo medioevale di Spoleto, raccolto attorno a una piazza ove campeggia un maestoso Duomo, il Festival dei due Mondi". La frase, copyright di Paolo Isotta per il Corriere della Sera (ammesso che ci sia qualcuno disposto a "rubargliela"), apre l'ultima recensione che il critico ha dedicato all'opera inaugurale del Festival dei Due Mondi, edizione n. 54.
Che Isotta abbia sempre mal digerito Menotti è risaputo (appartiene a quel movimento che ruotava intorno alla Scala di Milano e che ha sempre snobbato, quando non fatto la guerra al compositore di Cadegliano, specie dopo il varo della kermesse Spoleto Festival), ma nessuno si sarebbe aspettato un simile 'servizietto', specie con il compianto Maestro che ormai da quattro anni guarda le sue amatissime ginestre dalla parte della radice.
Salvo riconoscergli il merito, ovviamente in punta di forchetta, per non smentirsi, di aver creato un Festival unico al mondo. Chissà quanto gli deve esser costato ammettere questo risonocimento.
E' fatto così Isotta, se c'è un occasione per mettersi in mostra al grande pubblico non la perde. Lo fece all'indomani della morte di Pavarotti (quando il Corsera di Paolo Mieli fu inondato di lettere di protesta), ci rifà cavallo oggi. Non a caso un grande critico qual era Beniamino Placido, in un articolo su Repubblica del '91, lo aveva ribattezzato don Paolo Isotta de Corsera y Vistacorta.
Definire mediocre un compositore equivale a dare dei mediocri anche a quanti producono ancora le sue opere, le suonano, le mettono in scena, e pagano per sentirle e vederle rappresentate. E sono un bel po', più all'estero che in Italia, è vero, ma sempre un bel pò. La sparata di don Paolo (copyright, questo sì, dell'indimenticato Placido) ha sollevato e continua a sollevare forti critiche. Anche ieri il sindaco Daniele Benedetti ha detto che "l'opera di Menotti resta universale, nonostante qualcuno continui a lavorare per cacciarlo nell'oblio". Chiaro il riferimento alla penna del Corsera che, pur citando la prima messa in scena dell'Amelia al ballo del 1937, dimentica di dire che quella è l'Opera Prima del giovin Menotti (la scrisse a 23 anni).

Se forse non vale ricordare le opere del Duca di Spoleto, come neanche i successi e i riconoscimenti internazionali, può servire passare allo scanner la musica di Menotti con il Maestro Francesco Corrias che di musica, a dispetto dei 41 anni, ne ha mangiata di certo più di Isotta. A gran voce è stato chiamato alla direzione artistica degli eventi per l'Anno menottiano che avranno il loro momento più alto nel Concerto di Piazza Duomo del 7 luglio prossimo diretto dal celebre Steven Mercurio.
M° Corrias come commenta la recensione apparsa sul Corsera? "Aprire un articolo di critica sul Festival dei Due Mondi e sulla sua opera inaugurale, nel centenario della nascita del compositore e ideatore della manifestazione, affermando che questi è un mediocre tout court, senza peraltro specificarne le motivazioni, ha certamente il sapore della

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