FESTIVAL, POLLICINO EMOZIONA GRANDI E BAMBINI ALL'AUDITORIUM DELLA STELLA (foto I.Trabalza)

(Maria Angela Bacchettoni)-Pollicino è una fiaba nata dalla penna di Charles Perrault ed ha ben 400 anni di storia alle spalle. Ieri, all'Auditorium della Stella, Accademia Perduta/Romagna Teatri ha proposto una versione fedele alla tradizione ma con spunti riferiti alla condizione attuale di milioni di bambini nel mondo. Quello che colpisce è la magia della narrazione ambientata in una meravigliosa scenografia che non smette di stupire per tutta la durata dello spettacolo. Si ha l'impressione che da un momento all'altro possa succedere di tutto, infatti a sorpresa piove veramente e si aprono botole dove non te lo aspetti.  Il calore della casa rappresentato dal fuoco acceso del camino, la neve, il freddo della foresta, la paura dei bambini smarriti, l'orco cattivo:  gli spettatori sono trascinati in suggestioni antiche che hanno fatto parte dell'infanzia di tutti e che continuano a stimolare anche la fantasia degli adulti.  In scena c'è il sapore del mistero ed una forte carica poetica.
Un Pollicino in versione romagnola interpretato, come gli altri personaggi, dal bravissimo Claudio Casadio. L'attore regala ai protagonisti della storia tenerezza, fascino e simpatia che conquistano il pubblico in sala, composto non solo da bambini ma anche da adulti, non accompagnati. Le vicende sono scandite dalla melodia evocativa di una fisarmonica, suonata dal vivo da Beppe Turletti, che ha scritto anche le musiche originali.
Pollicino ed i suoi fratelli si lamentano perché il padre è assente, non li ascolta, le sue preoccupazioni sono altre. Purtroppo oggi si stanno affermando stili di vita che lasciano poco spazio all'ascolto, soprattutto dei più piccoli. Comprensione, divertimento e dolcezza dovrebbero diventare parole chiave nel rapporto con i propri figli, a partire dalla creazione di momenti condivisi. Ma ci sono situazioni ben più drammatiche che colpiscono i piccoli di tutto il mondo: la fame, la vita di strada, il freddo, la guerra e l'abbandono. Pollicini moderni, vittime dell'indifferenza e della crudeltà umana, ricordati all'inizio della rappresentazione.
“Sono piccolo, ma sono capace!”, è una frase che il protagonista della fiaba ripete spesso, a conferma che i bambini fortunatamente, nonostante tutto, sono pieni di risorse.
Un racconto scuro e tenero che narra il sacrificio del bambino più piccolo, per salvare i propri fratelli: Pollicino rinuncia alla sua modesta razione di pane secco per creare le bricioline da spargere lungo il cammino. Una metafora forte che marca il senso di emancipazione scaturito da certe situazioni difficili. La vittoria sull'orco testimonia come l'astuzia sia più importante della supremazia fisica e della forza. Un tema che riprende il famoso scontro fra Davide e Golia.
Uno spettacolo da non perdere per grandi e piccini che vogliono sognare per un'ora ad occhi aperti, con qualche spunto di riflessione. In replica oggi 2 luglio alle ore 18.30 ed il 3 luglio alle 16.30, sempre all'Auditorium della Stella, nell'ambito del 54esimo Festiva dei Due Mondi di Spoleto.

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