I FUOCHI DI MEZZANOTTE CHIUDONO IL SIPARIO DELLO SPOLETO FESTIVAL 2010. IN MIGLIAIA. LE CENE DI GALA

Sono circa le 21.30 quando la gente che gremisce Piazza duomo inizia a sfollare. Il festival è finito, ormai. Ma c’è ancora un appuntamento da non perdere, quello con i fuochi di mezzanotte. Alle 22, Spoleto alta è letteralmente “piena di gente”. Le scale mobili, inaugurate ieri ed eccezionalmente in funzione fino all’una e mezzo, registrano centinaia di persone...in salita. I ristoranti del centro storico sono presi d’assalto, sia da chi si è goduto il concerto in piazza e non vede l’ora di mettere qualcosa sotto i denti, sia da chi semplicemente inganna l’attesa in attesa dei fuochi d’artificio. Bar e le pizzerie al taglio non hanno un attimo di tregua, del resto la serata è calda e piacevole.

Intorno alle 23 la gente comincia a raggiungere i “posti strategici” dai quali godersi lo spettacolo. Così, dal giro della Rocca fino a via S.Carlo, passando per viale Matteotti e i giardini dell’Ippocastano, le persone occupano ogni angolo “buono” per osservare i fuochi.

Alla mezzanotte precisa parte lo spettacolo. “Botti”, suoni e colori vivacissimi, verde, rosso, azzurro, viola, che brillano nel cielo per lunghi secondi, per poi sfumare pian piano e confondersi con il nero della notte. E ancora incredibili fontane che esplodono in aria in mille zampilli dorati che riempiono il cielo di magia, cerchi che si aprono all’improvviso disegnando volti sorridenti, cuori concentrici che riscaldano il cuore degli innamorati, geometrie che fanno felici i più piccoli. Dopo 25 minuti ininterrotti di emozionante spettacolo pirotecnico, i tre rintocchi dichiarano definitivamente concluso questo festival, e la gente, solo adesso, soddisfatta, può far ritorno a casa.

A tener banco erano state, fra l’ultima nota di Piazza Duomo e i fuochi, le tradizionali cene di gala che hanno registrato più di 1.600 persone sedute a tavola. Con il sindaco Daniele Benedetti e il presidente Ferrara a far la spola per omaggiare tutti. Così come la Presidente Catiuscia Marini e Vittorio Sgarbi.

Sulla terrazza dell’Inpdap quella della Banca Popolare di Spoleto, la più affollata con un migliaio di invitati per il presidente dell’istituto Giovanni Antonini. Fra gli altri la presidente della regione Catiuscia Marini con l’assessore Riommi e il presidente del consiglio regionale Brega, il presidente del tribunale di Perugia Villani, quello di Spoleto Pinelli, il pm Comodi, gli onorevoli Valentino, Rossi e Amato, il presidente della Coop Centro Italia Raggi, quello della Banca Popolare Ravenna Paluelli,  l’a.d. Groupama Pierre Lefevre, il direttore della scuola di polizia Guerrini, molti sindaci umbri (di Terni, Montefalco, Assisi, etc.), il sempre verde Vittorio Sgarbi e l’affascinante Patrizia Pellegrino. Applauditissimo Andrea Tattini, il presidente di Confcom, l'organizzazione che ha regalato uno degli spettacoli pirotecnici più belli degli ultimi anni 

La splendida Rocca Albornoziana ha ospitato invece la cena della Cassa di Risparmio di Spoleto. Più di 300 gli ospiti del presidente Antonio Alunni e del vice Gianni Conti fra i quali il rettore dell’Università per stranieri di Perugia Giannini, l’assessore regionale Cecchini, il prefetto di Terni Augusto Sallustri,  il presidente della Camera di Commercio di Terni Cimiccia e molti alti ufficiali delle foze armate e dell’ordine.

Il presidente dei Mecenati, Duccio Marignoli, ha aperto la propria abitazione, nel centro storico di Spoleto, per la cena ufficiale del Festival alla quale ha preso parte la nobiltà spoletina e romana e il quartier generale della Fondazione Festival. Al fianco di Marignoli c’era un’altra grande amica della kermesse e della città, Carla Fendi. Poco prima della mezanotte è arrivato anche Diego Matheuz, il direttore d’orchestra che ha magistralmente guidato il Concerto finale.

Ma c’è stato anche il battesimo di fuoco per gli chef del San Lorenzo che hanno di fatto inaugurato il giardino dell’Hotel San Carlo (da qualche tempo gestito dalle famiglie Rinaldi e Tomasoni), la miglior location per assistere allo spettacolo pirotecnico. Un centinaio gli invitati che hano degustato i manicaretti preparati da Giovanna Tomassoni e Marco Saveri. Un menù raffinato come è d’obbligo per una serata del genere: insalata di sedano rapa marinato con carpaccio di manzo affumicato, flan di ciliegino con riduzione di basilico e rondò di pane, risotto carnaroli con fori di zucca e tartufo nero di norcia, tournedos di manzo al cabernet sauvignon e sale nero con patate rosse al rosmarino, crema di lime, ghiacciato al Grand Marnier con anguria e basilico. Ed è qui, terminati i 3 botti di chiusura, che è cominciata la festa più travolgente, sulle note di Dj Sandro Stype e il vocalist Jimmy Vox.

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