BISIO RIEVOCA L’ITALIA VISTA DA GABER E LUPORINI. DAL PARTIGIANO AL CREATIVO ANNI ’90 (Foto I. Trabalza)
C’è Antonio, “come Gramsci”, nome di battaglia che un gruppo di partigiani mette all’ultimo assoldato, un venticinquenne disposto a tutto pur di liberare l’Italia dal regime tedesco. Anche per conquistare la stima e l’amore della Gina, la partigiana che tutti ammirano.
La Ginadiventa ora Maria – siamo negli anni ’60 – nel boom economico italiano. Ed è sempre Maria ad accompagnare il 25enne Bisio negli anni della contestazione, dell’aborto, quelli del dramma della droga e delle radio libere, dei tempi bui del terrorismo, dei ‘creativi’ degli anni ’90.
L’attore concede una interpretazione davvero coinvolgente: viaggiando insieme agli spettatori più giovani attraverso una Italia mai conosciuta, aiutando a ricordare i meno giovani una storia che, direttamente o indirettamente,tutti hanno vissuto. Il tutto con la sottile ironia di due autori come Gaber e Luporini. Quando Bisio intona le canzoni scritte dal duo, sembra quasi di risentire la voce del signor G., tanto è affettuosa e profonda l’interpretazione. Un romanzo d’amore, quello portato sul palco, con gli occhi dei 25enni dell’epoca e delle loro fidanzate. C’è spazio per le risate, i ricordi, le gioie e i dolori: non ce n’è per le lacrime, bandite in un testo che si muove sapientemente nell’eterna lotta fra speranza e disincanto.
Un lungo applauso saluta lo spettacolo, con il pubblico in piedi a rendere omaggio all’indimenticato Signor G.
Poco prima dello spettacolo la Martini&Rossi, sponsor del festival, ha tributato a Claudio Bisio il Premio alla versatilità.
(Carlo Ceraso)
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Foto Ivano Trabalza per Tuttoggi.info