BISIO RIEVOCA L’ITALIA VISTA DA GABER E LUPORINI. DAL PARTIGIANO AL CREATIVO ANNI ’90 (Foto I. Trabalza)

C’era tutto il Signor G. ieri sera al Teatro Romano, dov’è andata in scena “Quella volta lì avevo venticinque anni” l’ultimo testo, mai rappresentato, scritto da Gaber e Sandro Luporini. Una rappresentazione attraverso la quale ripercorrere l’Italia che va dalla 2a Grande Guerra fino all’ultimo decennio dello scorso secolo. Sul palco un attore d’eccezione, Claudio Bisio, accompagnato e sostenuto dal pianoforte di Carlo Boccadoro.

C’è Antonio, “come Gramsci”, nome di battaglia che un gruppo di partigiani mette all’ultimo assoldato, un venticinquenne disposto a tutto pur di liberare l’Italia dal regime tedesco. Anche per conquistare la stima e l’amore della Gina, la partigiana che tutti ammirano.   

La Ginadiventa ora Maria – siamo negli anni ’60 – nel boom economico italiano. Ed è sempre Maria ad accompagnare il 25enne Bisio negli anni della contestazione, dell’aborto, quelli del dramma della droga e delle radio libere, dei tempi bui del terrorismo, dei ‘creativi’ degli anni ’90.

L’attore concede una interpretazione davvero coinvolgente: viaggiando insieme agli spettatori più giovani attraverso una Italia mai conosciuta, aiutando a ricordare i meno giovani una storia che, direttamente o indirettamente,tutti hanno vissuto. Il tutto con la sottile ironia di due autori come Gaber e Luporini. Quando Bisio intona le canzoni scritte dal duo, sembra quasi di risentire la voce del signor G., tanto è affettuosa e profonda l’interpretazione. Un romanzo d’amore, quello portato sul palco, con gli occhi dei 25enni dell’epoca e delle loro fidanzate. C’è spazio per le risate, i ricordi, le gioie e i dolori: non ce n’è per le lacrime, bandite in un testo che si muove sapientemente nell’eterna lotta fra speranza e disincanto.

Un lungo applauso saluta lo spettacolo, con il pubblico in piedi a rendere omaggio all’indimenticato Signor G.

Poco prima dello spettacolo la Martini&Rossi, sponsor del festival, ha tributato a Claudio Bisio il Premio alla versatilità.

(Carlo Ceraso)

 

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Foto Ivano Trabalza per Tuttoggi.info