BAMBOO BLUES, L'ULTIMO DONO DI PINA BAUSCH INCANTA E COMMUOVE IL FESTIVAL DEI 2 MONDI (Photo)

Il Teatro gremito di anime sospese, sguardi riempiti di bellezza, ancora un dono all'umanità di un genio contemporaneo: ieri sera al Teatro Nuovo "Bamboo Blues",la Prima dello spettacolo di Pina Bausch, la grande coreografa tedesca, madre del teatro-danza, scomparsa inaspettatamente qualche giorno fa.

Assistere allo spettacolo di ieri è stato un onore. L'arte, quella vera, come quella della Bausch, serve a migliorare il mondo, perché dopo uno spettacolo così gli occhi degli spettatori non saranno più gli stessi ed ogni cosa sarà diversa.

Nei suoi spettacoli è incredibilmente evidente come i danzatori abitino nella totalità il proprio corpo; non esiste posa o manierismo, ma la verità nella purezza del gesto unico e irripetibile per il corpo di quell'attore. E non di un altro. Si apre il sipario e sembra subito di"correre a piedi nudi nel vento": le coreografie esprimono una immensa libertà, espressa nell'azione, nei volti e nelle voci degli attori-danzatori. Meravigliose le musiche, evocative e passionali, hanno accompagnato i ritmi sorprendenti e dinamici dello spettacolo.

Infiniti, leggerissimi drappi bianchi mossi dal vento monsonico creano una sequenza armonica con la danza e la musica, il piano verticale e quello orizzontale del palco appaiono come uno spazio continuo, grazie alla proiezione di ulteriori immagini di teli bianchi pieni di vento, ai movimenti rapidi e sinuosi dei danzatori, che con estrema rapidità e leggerezza passanodal piano orizzontale alla verticalità, creando una polidimensionalità e prospettive oniriche e inusuali. Sembra di essere sul palco, travolti dai profumi dell'India, dai vapori esotici, dalle acque sacre del Gange, dai rituali mistici dei santoni, dalla potenza dei colori, dalla sensualità dei fiori e dei corpi. Dall'amore. Raffinato, giocoso, poetico. Una sensualità a volte sussurrata, altre esplosiva anche nei colori forti della seta dei costumi; sospesa tra gli sguardi sempre potenti e presenti degli attori-danzatori. Bravi, sapienti e profondamente commossi, sin dall'apertura della scena, tutti sono stati sfiorati dal ricordo del suo respiro. Le trasparenze date dal cotone indiano, tra le quali continuava la danza, su cui sono state proiettate le piante secolari delle foreste tropicali, raccontavano del vento e della sua memoria come una nostalgia: dell'India, del gioco, dell'amore, del correre nella vita, del sentire tutto, e del viverlo con passione e con grazia.

Nostalgia e commozione negli occhi degli artisti durante i dieci minuti di applausi che il pubblico, ancora attonito per la bellezza dello spettacolo, ha tributato loro, e alla loro Maestra. Nostalgia nelle mani degli spettatori che hanno così lanciato il loro 'grazie' per tutta la bellezza e la vita che Pina Bauschha saputo trasmettere in tutta la sua carriera con l'intensità e la potenza che solo lei sapeva creare. E che ieri ha riempito il Teatro Nuovo grazie ad un lontano vento indiano. (Francesca cenciarelli)

 

Foto di Maria Laura Antonelli - Agf - per il Festival dei 2 Mondi