AL FESTIVAL DEI DUE MONDI, “LA CICALA E LA FORMICA” FINALMENTE DIVENTANO AMICHE (foto I.Trabalza)

(MAB) - La celebre favola di Esopo “La cicala e la formica” si trasforma in un'avventura colorata e divertente, con una morale meno severa e più solidale. Si perché, diciamoci la verità, nella favola originale l'operosa formica non spicca certo per la sua simpatia. Accademia Perduta/Teatri di Romagna ci regala ancora una volta, in questa 54esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, un piccolo gioiello del teatro per ragazzi.

La cicala qui è una soubrette del varietà che gira la Romagna per esibirsi, accompagnata dal suo impresario, un calabrone malandrino. La cicala canta e balla riscuotendo un grande successo ma l'avaro calabrone trama alle sue spalle per rubare tutti i soldi dell'incasso. Per questa volta la formica aiuterà la cicala, dando finalmente inizio ad una bella amicizia fra i due animaletti.

La scenografia è deliziosamente fantasiosa e piena di dettagli, a cominciare dal baraccone ambulante del varietà, ricavato da una scatola di zolfanelli. La casetta della formica, ottenuta da una confezione di famose mentine, si spalanca alla fine dello spettacolo per accogliere la cicala, mostrando il suo interno caldo ed ospitale. Dall'alto cade di tutto: palloncini, bolle di sapone, coriandoli e persino la neve. Per il resto è un trionfo di luci, colori e paillettes. Anche i costumi sono sorprendenti ed estremamente curati. La cicala, durante una delle sue performance, si trasforma addirittura da bruco a maestosa farfalla. L'impresario calabrone si traveste da mosca, per ingannare la formica, indossando un costume geniale fatto con degli scolapasta al posto degli occhi.

Le canzoni, oltre ad essere estremamente divertenti ed allegre, forniscono anche saggi suggerimenti, come mangiare tanta buona, succosa e colorata frutta. Bravissimi gli attori Maurizio Casali, Mariolina Coppola ed Alessandra Tomassini, che hanno divertito con dolcezza e simpatia, coinvolgendo direttamente i bambini presenti in sala.

La rappresentazione si conclude con una morale decisamente più dolce rispetto a quella tradizionale. E' vero che ci vuole impegno e duro lavoro ma la vita è anche un'avventura. Il riavvicinamento simbolico fra cicala e formica sta a rappresentare che gli sforzi e la fatica per raggiungere gli obiettivi devono essere accompagnati anche da un po' di spensieratezza. La cicala e la formica sono due facce della stessa medaglia, unite fanno una cosa sola ed ognuna può insegnare qualcosa all'altra. Soprattutto bisogna imparare a condividere i successi, i risultati raggiunti e i frutti del proprio lavoro.

Uno spettacolo da non perdere, in replica oggi 8 luglio e sabato 9 luglio alle 18.30 all'Auditorium della Stella, mentre domenica 10 luglio andrà in scena alle 16.30

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