FESTIVAL, "MI CHIEDETE DI PARLARE..." UNO SPETTACOLO BELLO E NON FACILE (foto I.Trabalza)

“Mi chiedete di parlare…” non è uno spettacolo facile da digerire, né qualcosa che si va a vedere al Festival dei Due Mondi, così, tanto perché bisogna esserci. Non è routine, ma nemmeno profonda innovazione, dirompente strappo artistico, che fa gridare allo scandalo. Definirlo prodotto ben confezionato sa troppo  di “supermercato” del palcoscenico. Non resta che scorgerci la passione, l’amore per la ricerca del personaggio e sul personaggio, la rifinitura introspettiva che spinge Monica Guerritore ad assumere il male fisico degli ultimi sprazzi di vita della Fallaci. Un respiro pesante, strozzato, la voce che a tratti svanisce, e l’annullamento del proprio aspetto fisico per trasformarsi nell’immaginario in figura scheletrica, malferma, dolente. Un dolore solo a tratti mitigato con sprazzi di civetteria, dall’aiuto della sua assistente (interpretata da Lucilla Mininno), che tra un colpo di tosse ed un altro, trova il modo di bistrargli gli occhi con il pesante eyeliner tipico della Fallaci.

Una prova d’attrice per la Guerritore notevolissima, e bella da vedere a teatro.

Ottima anche la regia a 4 mani di Enrico Zaccheo con la stessa protagonista. Movimenti scenici e luci, proiezioni e musica, aiutano ad entrare in quella sorta di intimità con Oriana Fallaci che per la verità voleva soltanto essere sola e possibilmente non guardata.

Si comprende meglio la ragione per cui Emilia Costantini, curatrice del progetto, ha detto in conferenza stampa che lo spettacolo è molto piaciuto agli eredi della scrittrice.

Ci sono molti spunti nel testo scritto da Monica Guerritore che spingono decisamente alla lettura dei libri della Fallaci, per chi non l’avesse ancora fatto, forse l’unico vero modo per comprenderla a fondo.

Il Teatro del Chiostro di San Nicolò ha risposto come solo ad una premiere di lusso si può fare. Tutto pieno e pubblico attentissimo, senza pause, che si scioglie al sipario in un applauso calorosissimo, galvanizzando letteralmente la Guerritore che, saltata dal palcoscenico in platea, si è concessa a molte strette di mano con le prime file e ad un bacio con Roberto Zaccaria, suo compagno di vita da una decina d’anni.

Ricordiamo che questo spettacolo è una coproduzione Fondazione Corriere della Sera, Spoleto54 Festival dei 2Mondi e Compagnia Mauri Sturno, e che presto sarà in tournée in Italia e all’estero. Un modo di “comunicare” il Festival che sta portando frutti interessanti.

E questa è solo la seconda settimana di programmazione.

Domani, domenica 3 luglio, l’ultima replica alle 19 al Chiostro di San Nicolò.

(Carlo Vantaggioli)


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