SGARBI TORNA AL FESTIVAL A BRIGLIA SCIOLTA E PRESENTA IL GEMELLAGGIO CON SALEMI (Photo - Guardalo in giro per la Città)

Ha cominciato la conferenza riannodando il filo interrotto una settimana fa, rievocando la sua folgorazione per il "secondo piano nobile" di Palazzo Collicola e l'urgenza di aprirlo alle mostre. Poi Vittorio Sgarbi, in una conferenza stampa lampo alla presenza del direttore del Festival dei Due Mondi Giorgio Ferrara, del neo sindaco di Spoleto Daniele Benedetti e del sottosegretario agli Affari Esteri Vincenzo Scotti, ha dato la prima zampata: "oggi presentiamo una mostra che è anche un omaggio a un artista che Giovanni Carandente avrebbe odiato fieramente". Parla di Giovanni Ziveri, maestro della Scuola Romana attivo negli anni Trenta e Quaranta, pittore realista. "Pittore di postriboli romani, di prostitute spesso non belle. Dimenticato da vent'anni, forse più grande di Guttuso". Il sindaco di Salemi poi ha proseguito dando un buffetto paterno a Massimo Mariano: un giovane artista presente tra il pubblico, il "Ligabue delle Marche", che "abbiamo raccolto per strada, portato a Milano, fatto conoscere". E che dopo i primi successi ha smesso di dipingere. "Per questo la mostra, ospitata presso il chiostro di San Nicolò, si presenta come una serie di tele completamente bianche: un'apertura di credito, un invito a darci dentro". Il talentuoso e incostante Mariani ha tempo fino a settembre "poi verrà frustato sulla piazza di Spoleto". Infine Sgarbi ha parlato della terza mosta, ammiccando al giovane Cesare Inzerillo, artista di Salemi seduto in prima fila che espone 10 mummie in Via Visale. "Le sue opere sono scheletri che recitano la vita quotidiana, pieni di vita e di morte". Il tutto a sancire "un gemellaggio tra Spoleto e Salemi, non amministrativo ma artistico". L'intento di Sgarbi e dell'amministrazione spoletina è infatti quello d'inaugurare un'osmosi costante di opere e mostre tra la città umbra e quella siciliana. Una collaborazione, ha precisato Sgarbi, che la nuova giunta riceve in eredità da  "un ex assessore un po' dandy, Giorgio Flamini, e dal direttore Ferrara". Dopo la conferenza, Sgarbi ha trainato una corte di giornalisti e curiosi in giro per le Mostre: al Museo del Costume e del Tessuto in via delle Terme, si è soffermato in particolare sulle prostitute di Ziveri. "Formidabile pittore di carne da casino" - ha glossato a margine con i cronisti - "che anni fa Spoleto avrebbe vissuto come una profanazione". Ennesimo capitolo della campagnadi Sgarbi per sollevare da ogni pudore chi saprebbe dipingere con realismo e calore, ma si automortifica "per paura di non sembrare abbastanza moderno". Una campagna portata avanti qui a Spoleto con particolare trasporto, se è vero che Sgarbi, come ha detto il sindaco spoletino, "imperversa da due giorni in città. La gente lo vede spuntare da dietri i vicoli". "Due giorni, mica quattordici", ha puntualizzato il critico più tardi in Comune, a margine della presentazione del progetto "Spoleto and the Italy you find around". "Già da giovane mi accusavano di presenzialismo, già si sentono oppressi". (Martino Villosio)